Nell’attuale scenario dominato dalla digitalizzazione e da una comunicazione sempre più pervasiva, ogni azienda dispone di strumenti per farsi ascoltare. I canali a disposizione sono numerosi e apparentemente accessibili a tutti.
Questa “democratizzazione” della comunicazione, tuttavia, ha prodotto un effetto collaterale evidente: un rumore di fondo sempre più intenso, che rende complesso distinguere chi porta un reale valore da chi si limita a presidiare i canali senza una strategia solida.
In questo contesto l’outbound marketing , spesso demonizzato, può rivelarsi un alleato imprescindibile. L’obiettivo di questo articolo è chiarire le ragioni per cui l’outbound viene talvolta considerato un problema, spiegare perché, se gestito correttamente, rappresenta invece una leva straordinariamente potente e mostrare come costruire strategie outbound realmente efficaci e sostenibili all’interno del contesto B2B.
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Perché molte strategie outbound falliscono?
L’universo del B2B su LinkedIn è spesso costellato da presunte “ricette infallibili”. Nella pratica, però, queste strategie si traducono troppo frequentemente in contenuti autoreferenziali, privi di reale valore per il pubblico di riferimento.
A ciò si aggiungono dinamiche poco efficaci, come il coinvolgimento artificiale dei dipendenti in attività di commento sistematico, l’utilizzo di automazioni standardizzate e non calibrate sul ciclo di vendita, o stili di scrittura forzati che spezzano frasi senza alcuna ragione logica.
Il risultato è paradossale: aziende convinte di comunicare con efficacia finiscono per banalizzare la propria immagine. L’identità costruita con anni di lavoro e investimenti rischia di essere compromessa da una presenza digitale incoerente, poco credibile e priva di professionalità.
Tutto questo, ovviamente, peggiora quando si mettono in atto campagne outbound, dove il messaggio di marketing viene inviato direttamente dall’azienda al potenziale cliente. Il risultato è un effetto respingente ed un danno alla brand awareness dell’azienda, oltre che uno spreco di budget.
Leggi anche:Lead qualificati: cosa sono e come generarli
Perché l’outbound è essenziale nel contesto B2B?
Troppo spesso l’outbound marketing nel B2B viene ridotto alla semplice idea di inviare grandi volumi di email o messaggi su LinkedIn senza che vi sia stata alcuna richiesta da parte del destinatario. Una visione riduttiva e fuorviante, che rischia di screditare un approccio che, se gestito con metodo e competenza, può rivelarsi una delle leve più potenti a disposizione delle aziende.
L’outbound moderno è molto più di un’attività di contatto massivo: rappresenta una strategia strutturata per instaurare un dialogo diretto con i decision maker delle imprese target. A differenza delle campagne inbound, che si basano sull’attesa che un potenziale cliente si avvicini spontaneamente al brand attraverso contenuti informativi, l’outbound si fonda su un’azione intenzionale, proattiva e interamente misurabile.
Questo è ciò che rende l’outbound estremamente rilevante nel contesto B2B. Quando è supportato da database accurati, dati costantemente aggiornati e un’attenta segmentazione, infatti, consente di personalizzare i messaggi e renderli realmente pertinenti per l’interlocutore e coerenti con la fase del funnel di vendita in cui si trova. Non si tratta quindi di “sparare nel mucchio”, ma di intercettare i contatti giusti, con il messaggio giusto, nel momento più opportuno.
Un approccio di questo tipo permette di accelerare in modo significativo il ciclo di vendita e di anticipare la concorrenza, raggiungendo clienti potenzialmente in target prima che abbiano preso in considerazione altre soluzioni.
Leggi anche: Conversion Funnel: che cos’è e come crearlo
Come trasformare l’outbound in un alleato strategico per il tuo business B2B
Dopo aver chiarito perché molte campagne outbound non generano i risultati attesi, non per un limite intrinseco della tecnica ma per errori di implementazione, è il momento di analizzare come costruire una strategia realmente efficace.
Il primo punto da chiarire è che il marketing non è un plus. In passato, le aziende B2B presentavano una forte sproporzione interna: il 90% delle risorse era destinato alle vendite e solo il 10% al marketing. Oggi le realtà più competitive operano con un equilibrio più maturo, basato su un bilanciamento 50/50 tra marketing e vendite. I team commerciali non possono più agire in autonomia, ma necessitano di un supporto costante attraverso contenuti, attività di nurturing e campagne mirate. Le aziende che hanno saputo integrare marketing e sales in modo sinergico hanno registrato un incremento dei lead qualificati, una maggiore retention e una riduzione dei tempi di chiusura delle trattative.
In secondo luogo, l’evoluzione dei mercati, unita alla diffusione del remote working e alla virtualizzazione dei processi decisionali, ha cambiato anche il modo in cui si fa marketing nel B2B, dove per molto tempo i contatti face to face e le fiere di settore l’hanno fatta da padrone.
Oggi, invece, sempre più aziende stabiliscono i propri contatti con partner commerciali o clienti proprio sul web. Tuttavia, la presenza dal vivo non è completamente scomparsa. Secondo un’analisi diSean Callahan, Senior Manager di LinkedIn, il futuro del B2B sarà sempre più ibrido, con un customer journey che combinerà interazioni digitali e incontri fisici.
Per comprendere meglio che cosa si intende con customer journey ibrido, eccone un esempio:
Fase del processo | Canale utilizzato | Obiettivo |
Primo contatto | Campagne email o messaggi LinkedIn | Avviare la conversazione e qualificare il lead |
Trattativa e accordi pre-formali | Call virtuali su Zoom o Teams | Esplorare bisogni, negoziare condizioni, validare l’interesse |
Incontro conclusivo | Meeting di persona | Finalizzare l’accordo e costruire fiducia duratura |
Per affrontare con successo questa trasformazione, le aziende hanno bisogno di partner in grado di costruire strategie outbound solide, multicanali e capaci di guidare i lead lungo ogni fase del processo di vendita.
In Zoo Agency siamo specializzati nella Lead Generation B2B e da oltre 10 anni aiutiamo le aziende a entrare in contatto con i decisori giusti attraverso strategie basate su LinkedIn, email marketing e attività multicanale integrate.
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